lunedì 2 maggio 2011

Capitalismo "romantico"

Lo so, sembrano un po' in contraddizione, questi due termini. Ma lasciatemi spiegare.

http://www.tomshw.it/cont/news/il-signore-bose-ripaga-il-mit-con-un-pezzo-di-azienda/31133/1.html

Amar Bose, proprietario dell'omonima e famosissima azienda di prodotti audio, la Bose, ha deciso di donare il pacchetto di maggioranza al Massachussets Institute of Technology, l'università in cui è stato prima studente e poi professore, che l'ha cresciuto e a cui è rimasto sempre legato.

Pacchetto di maggioranza. Non hanno diritti di voto, in nessun settore. Sono però valide, utilizzabili per i dividendi di fine anno. Perlopiù è un dono simbolico, affettivo, un segno di profonda stima e gratitudine verso il MIT. Che ora possiede, anche se solo simbolicamente, la Bose. E se alcuni criticano questo gesto, questa cosa, beh, significa che non hanno colto il vero valore del dono di Bose.

E dire che non eravamo più abituati a gesti del genere. Il "capitalismo romantico" sembrava essere praticamente scomparso, soffocato da un mondo frenetico e affamato di soldi e potere. Lungi da me voler fare il socialista, essendo i miei principi diametralmente opposti, ma il capitalismo ha certamente i suoi difetti. Tuttavia, qualcuno veramente buono sembra essere rimasto. La vicenda mi ha molto colpito, positivamente, e mi piacerebbe che in futuro se ne vedessero di simili.

Può avere il capitalismo una parte "romantica", di affetto, di gratitudine? Sì, e questa storia lo dimostra. Grande Bose, e grande anche il MIT.

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