lunedì 5 settembre 2011

Nuova arrivata in famiglia: Fujifilm FinePix S2950

Devo dire che in casa non siamo degli espertoni della fotografia. Con le fotocamere digitali ci abbiamo a che fare solo da 7 anni e per tutto questo tempo abbiamo avuto solo questa compatta:

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Sony Cyber-shot DSC-P43, 4,1 Megapixel, zoom digitale 3x, autofocus e registrazione video VGA. Il tutto con Memory Stick da 1 GB.

La macchina si è comportata più che bene, nei suoi anni di attività. Ultimamente, però, iniziava a stare stretta: lo zoom solo digitale, l’impossibilità di registrare in HD e soprattutto il peggioramento del sensore che ormai scatta praticamente quando ha voglia hanno portato a trovare una sostituta. E l’abbiamo trovata: la Fujifilm FinePix S2950.

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L’abbiamo acquistata su Amazon, 144 € più 10 € e qualche centesimo di scheda SD da 8 GB. Il prezzo era buono, considerato che si tratta di una bridge, semplicisticamente definibile come una sorta di reflex “castrata”, nel senso che ha il corpo e lo zoom tipici di una reflex ma presenta aspetti più tipici delle compatte come ottiche non cambiabili e mancato uso del formato RAW. Per questo viene chiamata bridge: perché coniuga aspetti da reflex a quelli delle normali compatte.

La FinePix S2950 ha un sensore da 14,1 Megapixel, un buon display da 3” e soprattutto uno zoom bello potente per la fascia di prezzo in cui è: 18x di pura ottica, assistito, se si vuole, da 7x di zoom digitale. Non mancano autofocus, grandangolo 28 mm e registrazione a 720p.

La qualità delle foto? Beh, per ora non abbiamo ancora potuto provarla per bene, è arrivata solo stamattina. Tra i pro c’è sicuramente il grande zoom, anche facile da usare in quanto motorizzato, la modalità Auto che imposta automaticamente per i neofiti i valori di esposizione, il focus ed eventualmente il riconoscimento volti, nonché la qualità stessa delle foto quando vengono scattate. Tra i contro posso ravvisare un doppio stabilizzatore forse non sempre efficacissimo, che mi sembra né più né meno ai livelli di stabilizzatori meno sofisticati: ma non gli do nemmeno la colpa di ciò, a causa di un difetto fisico alla mano destra sono più debole da quel lato ed essendo il pulsante proprio situato sulla parte destra, come su tutte le fotocamere, il tremolio mi è inevitabile. Questa foto, alla testa della mia tartaruga e con zoom a 8,3-8,4x, è al momento la migliore che sia riuscito a fare contenendo il tremolio:

DSCF0021

Considerato anche che il soggetto non conosceva minimamente il significato di mettersi in posa, è venuta abbastanza bene. Il flash, a scomparsa, è stato tenuto disattivato, dato che la luce era buona e che dovevo evitare traumi all’animale. Già una volta per sbaglio gliel’ho fatta dal mio cellulare con il flash attivo e l’ho mezzo tramortito per qualche minuto. Benché si sia subito ripreso e non abbia riportato danni visivi, il senso di colpa è stato forte, dunque quando intendo scattargli una foto controllo sempre che il flash sia disattivato. Da dire però che allora ero molto vicino, mentre stavolta fotografavo da almeno 40-50 cm di distanza, ad occhio. Nelle prossime settimane si spera di poter fotografare qualche paesaggio per metterla più alla prova.

Nella confezione sono presenti la macchina, quattro pile AA, il cavo di collegamento sia A/V che USB, la cordicella per portarla al collo e il copriobiettivo. Manca un cavo HDMI, che sarebbe stato gradito ma comunque è comprensibile manchi per il basso prezzo di vendita e una custodia, anch’essa mancanza comprensibile. Se per la prima si può rimediare prendendo i file direttamente dalla SD e copiandoli su un supporto USB, per la seconda dovremo guardare in giro se ci sono custodie.

E la vecchia fotocamera? Rimane, diventerà secondaria e usata quando, in gite familiari, si vogliono fotografare due diversi scorci. Due piccioni con una fava, dunque.

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