lunedì 14 novembre 2011

Diario di uno switcher - Giorni dal 4 al 6: Pages e TextEdit

Una settimana di Mac. E con la voglia di proseguire. Ma prima di analizzare la prima settimana d'uso, oggi recupero i giorni passati guardando a delle specifiche applicazioni.

In questi giorni mi sono concentrato sul capire meglio il funzionamento dei due word processor di Apple: Pages, quello a pagamento della suite iWork, e TextEdit, quello incluso in OS X. Iniziamo dal primo.


Pages è un po' una combinazione di più tipologie. Può essere un word processor con tutti gli strumenti del caso, e anche se non ha la stessa completezza di Word è più che sufficiente per fare elaborati complessi. Può però essere pure un programma di desktop publishing amatoriale, grazie alle funzionalità di impaginazione e ai vari modelli resi subito disponibili dalla schermata di apertura. Non ci si faccia ingannare dall'aspetto che sembra tradire un mancato riconoscimento dei margini di pagina: Pages li riconosce. La finestra è "adattata": ciò che si vede è la pagina, in scala naturalmente. Benché spiazzi un attimo chi arriva da Word, in effetti è una buona cosa: la finestra occupa solo ciò che le serve strettamente.

L'organizzazione dell'interfaccia è ben studiata per offrire semplicità, anche se a mio avviso le Ribbon, una volta che ci si prende mano, rimangono più produttive, in quanto raggruppano in modo coerente le varie funzioni in sottogruppi ed evitano di perdersi nei menu per quelle più piccole. Si paga con un aspetto non proprio fenomenale, Office 2011 infatti non mi sembra famoso per essere una applicazione top model a livello estetico, la 2010 su Windows è più gradevole a guardarsi. A mio avviso, Apple avrebbe tutte le potenzialità per implementare una Ribbon di buon aspetto, graficamente coerente col family feeling generale e funzionale. Il conflitto con l'uso dei menu potrebbe essere risolto scegliendo una strada a metà: Ribbon che suddividano le funzionalità in specifici gruppi, ma che racchiudano quelle principali e più usate, mentre le altre minori continueranno a essere disponibili nei menu.

Pages è una applicazione ottima, se non si prevede di avere a che fare con documenti Word. Appunto, se non si prevede. Se invece si ha a che farci, i risultati sono quanto di più disastroso. Con i DOC, che non sono un formato aperto, posso benissimo capire, ma con i DOCX, che invece sono un formato standardizzato, è incomprensibile che dopo anni siano ancora letti malissimo da Pages. In esportazione, ancor peggio: a parte affidarsi alla sua interpretazione personale del formato DOC, l'unica è fare il PDF se non vi sono esigenze di modifiche una volta trasferito il documento su PC.

Il mio parere? Non so se Pages valga i soldi che chiede, sebbene sia comunque economico rispetto a Word. Ma un conto è l'economia, l'altro è l'ergonomia e in fatto di interoperabilità è ben poco ergonomico. Il consiglio, dunque, è di puntare a Word: costa di più, ma perlomeno ci si assicura che quando i documenti vanno su Windows poi non sembrano essere stati fatti da imbranati. Per lettere e documenti leggeri, poi, consiglio anche di farsi affiancare dal sorprendente TextEdit, integrato in OS X e sottoposto a gradevoli ritocchi proprio con Lion:

No, non ci si trova davanti a una cavolata fotonica come WordPad di Windows, ci si trova davanti a un vero word processor leggero e flessibile. Ha praticamente tutte le principali peculiarità che un buon elaboratore di testi deve avere: layout di pagina, stili, spaziature, elenchi, inserimento di tabelle, correttore ortografico. Ma soprattutto supporta meglio di Pages, e ciò risulta anche un po' incredibile, i formati Word. Chiaro, nulla di perfetto neanche qui, ma per essere una applicazione sostanzialmente gratuita l'impegno è davvero da elogiare. Oltretutto è anche compatibile col formato OpenDocument, il che non guasta mai. Non si potrà chiedere a TextEdit di fare tesi di laurea, ma per fare documenti di più pagine e, se si è studenti, ricerche scolastiche non è affatto da sottovalutare.

Insomma, chi è promosso e chi è bocciato? Entrambi sono promossi. Ma in virtù delle varie motivazioni espresse, mi sento di dare un bel 7,5 a TextEdit, mentre per Pages è solo un 6+. Il word processor di OS X è la perfetta dimostrazione del detto che vede nella botte piccola il vino buono. Complimentandomi con Apple per TextEdit, nel frattempo spero si svegli per Pages: il programma ha bisogno di un impegno serio, per tenerlo davvero competitivo con i concorrenti.

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